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Può uno YouTuber scrivere un buon libro?

Questo è ciò che mi sono chiesta prima di leggere The Cage: uno di noi mente, un romanzo giallo/thriller, scritto da Lorenzo Ostuni, pubblicato nel 2018 dalla casa editrice Mondadori.

Lorenzo Ostuni, in arte Favij, è uno tra i più famosi YouTuber italiani, nonché il primo nel nostro Paese ad essersi aggiudicato il Google Golden Button. Nella sua carriera ha collaborato con Panini, che nel 2015 ha pubblicato una collezione di figurine a lui interamente dedicata. Protagonista di Social Face su Sky Uno, ha collaborato anche con Nintendo, Cartoon Network, Disney e Fox. The Cage non è stato il suo primo libro, infatti con Mondadori Electa ha pubblicato Sotto le cuffie, biografia divenuta uno straordinario Best seller. The Cage è però il suo primo romanzo scritto sotto il nome di Lorenzo Ostuni e non Favij, in quanto desiderava che il libro non venisse associato alla sua attività di YouTuber.

Il protagonista del libro è Ray, un ragazzo di 17 anni che si risveglia misteriosamente in una cella. È solo e non ricorda nulla: né come ci sia arrivato, né perché. Sa solo di trovarsi in quel luogo ormai da qualche giorno, infatti l’unico modo che ha per calcolare il tempo, in quella piccola stanza buia e angosciante, sono gli intervalli di buio e di luce dettati dalla lampadina giallognola che illumina, anche se di poco, lo spazio circostante.

Di tanto in tanto la luce si spegne e dal nulla appare una scritta luminosa che annuncia l’ora del pasto, composto da una poltiglia verde, una marroncina e una tavoletta violacea.

Il rituale è sempre lo stesso: a intervalli regolari va via la luce, appaiono il messaggio e poi i contenitori del cibo.

Un giorno, proprio mentre Ray si stava rassegnando all’assenza di una via di uscita, dopo il pasto ritorna inaspettatamente il buio, rompendo così il ritmo. Il ragazzo è talmente abituato a quella monotona routine che quell’evento lo spiazza del tutto.

Si sente prima un boato, poi la cella inizia ad oscillare e Ray ha la sensazione di trovarsi in un ascensore in caduta libera. Il rombo termina, tutto torna come prima, se non fosse che per una nuova scritta, un messaggio mai visto prima. Inizialmente compare il suo nome per intero, “Raymond”, poi un secondo messaggio contenente delle istruzioni:

«Tra poco la porta si aprirà. Riceverai altre istruzioni in seguito. Ci sono altri. Uno mente. Dovete andarvene da qui o morirete. Avete 60 ore.»

Da qui in poi, Ray inizierà una lunga avventura alla ricerca di una via d’uscita e, nonostante la diffidenza, la affronterà con altri ragazzi, suoi coetanei nella stessa situazione. C’è Driss dalla pelle scura, Malik l’indiano, Phil, egoista e violento; poi ci sono Helena, la silenziosa Dana e un’altra ragazza, che probabilmente un nome non ce l’avrà mai.

Tra loro, Ray stringerà un forte legame prima con Driss, che diventerà il suo migliore amico, e poi con la misteriosa ragazza, Dana, con la quale Ray instaurerà più di un semplice rapporto di amicizia. Superate le prove e decifrati gli enigmi come in un tragico videogioco, i ragazzi riusciranno a scoprire che cosa è accaduto, chi sono i loro carcerieri e che cosa li attenderà là fuori.


Sarà perché si tratta del mio genere preferito o per la trama originale e intrigante, ma questo libro mi ha davvero “presa”, data la presenza di numerosi colpi di scena inaspettati e molteplici enigmi che i protagonisti devono affrontare.

Il linguaggio utilizzato dall’autore è chiaro e diretto, caratterizzato da parole che fanno ormai parte del vocabolario giovanile, particolarmente adatto ad un pubblico giovane, intorno ai 17 anni proprio come i sei protagonisti, che si ritrovano all’interno di questa sfida mortale.

Nel libro si percepisce la passione dell’autore, quella dei videogiochi, con la sua particolare trama che richiama alla mente film come The Cube e Saw, nei quali c’è in palio la vita e bisogna affrontare molteplici difficoltà all’interno di un gioco perverso.

Questo libro è stato anche molto criticato per ragioni che io ritengo insensate. Infatti, molte persone lo hanno contestato prima ancora di leggerlo, affermando che uno YouTuber appassionato di videogiochi non sia in grado di scrivere un romanzo. In questo caso la consapevolezza e la creatività di Lorenzo Ostuni, unite all’aiuto di Jacopo Olivieri (un famoso autore), hanno dato origine ad un libro fuori dal comune.


Arrivati alla fine del libro, molti potrebbero aspettarsi un happy ending, nel quale i protagonisti riescono a fuggire e ritornare alle loro normali vite:

«E se la fine di un brutto sogno non fosse che l’inizio di un incubo peggiore?»

A. Mihaiu

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