Approfondimento: COVID-19
I coronavirus conosciuti sono numerosissimi e sono caratterizzati da piccole spine proteiche che lo circondano che sembrano formare una corona, da cui prendono il nome; solo sette di essi infettano l’uomo e, di questi, quattro causano raffreddori mentre gli altri malattie più serie: il coronavirus SARS-CoV, che provoca la SARS, il MERS-CoV, che provoca la MERS, e, infine, l'ormai famigerato SARS-CoV-2, che provoca il COVID-19.
Il virus si trasmette quando una persona infetta, attraverso le emanazioni di liquidi, diffonde “goccioline” contenenti il virus.
Una volta all’interno dell’uomo, il virus può mutare creando variazioni o ceppi dell’originale. I coronavirus presentano alcune differenze importanti rispetto alla maggior parte dei virus RNA: hanno un basso tasso di mutazione, tuttavia le mutazioni possono rendere il virus meno riconoscibile da parte del sistema immunitario, impedendogli di eliminarlo.
Come sai di avere il virus ?
Quando viene scoperto un nuovo virus per prima cosa i ricercatori raccolgono quanti più dati possibili, analizzando la persona infettata. In particolare sono due i test virologici fondamentali: il primo rivela se hai il virus, mentre il secondo se lo hai già avuto.
Il primo test è la PCR (reazione a catena della polimerasi); esso individua il materiale genetico del virus in un campione biologico ed è usato per scoprire se una persona è infetta in quel momento. La PCR è una tecnica spesso usata per poter amplificare un genoma presente in quantità troppo piccole per essere individuate con altre tecniche.
Un test PCR inizia raccogliendo un campione, come per esempio una goccia di sangue o un tampone nasofaringeo, che viene poi portata in un laboratorio specializzato dove il test viene eseguito, per poter rivelare la presenza del genoma del virus.
I test immunologici invece sfruttano il ricordo del sistema immunitario dell’incontro col virus, mostrando se il soggetto è stato infettato in passato.
Questi test mirano agli anticorpi specifici del virus; essi vengono prodotti dal sistema immunitario durante l’infezione.
Gli anticorpi sono classi di proteine specializzate che riconoscono e combattono le sostanze estranee; i test immunologici in particolare possono individuare gli anticorpi IgG, la classe più numerosa, e gli anticorpi IgM, che invece sono i primi ad essere prodotti durante una nuova infezione. La presenza di anticorpi igM suggerisce un'infezione recente ma, purtroppo, il corpo li sviluppa solo una settimana dopo l’infezione, quindi non possono rivelare un’infezione appena iniziata. Gli anticorpi IgG si sviluppano in tempi successivi, e quindi non dimostrano un’infezione in corso, ma circolano per molto tempo dopo l’infezione e quindi la loro presenza mostra che il soggetto è stato esposto al virus.
Per eseguire i test anticorpali, i laboratoristi prelevano una dose del sangue del paziente e lo testano con una proteina virale: se effettivamente l’organismo è stato esposto al virus gli anticorpi si legheranno al virus e questa reazione viene evidenziata mediante metodi colorimetrici.
Come proteggersi
Le nostre mani, viste da vicino, sono tutt’altro che lisce: esse infatti sono ricche di pieghe e solchi talmente
piccoli che difficilmente vengono notati ed è proprio qui che il virus si nasconde.
Sapone o igienizzante per mani?
Il coronavirus che causa il COVID-19 è uno di quei virus rivestiti esternamente da un doppio strato lipidico protettivo. Questi lipidi sono molecole a forma di forcina la cui testa è attratta dall’acqua, mentre le code ne sono respinte e, di conseguenza, in un ambiente ricco di acqua i lipidi formano un guscio con le teste rivolte all’esterno e le code all’interno: questa formazione facilita molto la diffusione del virus.
Benché questi due metodi siano efficaci allo stesso modo nell’uccidere il virus, il sapone ha un vantaggio: lava lo sporco dove potrebbe annidarsi il virus e, quindi, gli scienziati prediligono l’uso dell’ultimo.
Sapone
Una singola goccia di sapone è ricca di molecole anfifiliche, molto simili ai lipidi prima menzionati; esse si contendono lo spazio con i lipidi che formano il guscio del virus rompendolo. Successivamente isolano e distruggono le proteine e, così, il virus.
Igienizzanti
Gli igienizzanti a base di alcol circondando il virus, creando un effetto “terremoto” e imponendo quindi alla membrana della cellula di dissolversi, facendola appunto collassare.
FONTI: www.scienzainrete.it › articolo › vincenzo-barnaba
T. Bonadei
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