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Writer's pictureRedazione di Carliweek

Donne in politica: più quantità ma meno rilevanza

Il numero delle donne in politica è sempre stato relativamente basso, soprattutto nel secolo scorso. Questo probabilmente è stato dettato da una società a maggioranza maschilista e fondata sul concetto che la donna era inferiore all'uomo in ogni campo.


Negli ultimi anni, la disuguaglianza di genere in politica è diventata una questione notevolmente più discussa, sia a livello europeo che nazionale. In particolare in Italia, i dati sono leggermente migliorati: quando le donne in parlamento erano meno del 10% nel 2000, si è registrata una forte crescita di deputate e senatrici, fino a raggiungere oltre il 30% nell’attuale legislatura.

Molte agenzie si occupano di osservare i trend attuali. UN Women, ad esempio, l’agenzia delle Nazioni Unite per l’uguaglianza di genere e l’empowerment femminile, sul suo sito ufficiale ha pubblicato, nel dicembre 2019, alcune statistiche sulla partecipazione politica delle donne nel mondo.


Nonostante l’aumento della presenza femminile in politica, risulta evidente che non si è ancora raggiunta la piena parità di genere. È scandaloso il numero di donne a capo delle commissioni parlamentari italiane: in settant'anni di Repubblica sono state trenta su quattrocentocinquanta, di cui otto su ventotto nell’attuale legislatura, tre al Senato e cinque alla Camera. La situazione riscontrabile nelle amministrazioni comunali e regionali è peggiore: troppe poche donne vengono elette.


Inizialmente era opinione diffusa associare la sottorappresentazione femminile in politica a una scarsa ambizione, mentre oggi, è riconosciuto e appurato che esistono barriere strutturali, culturali e sociali che continuano a ostacolare le donne nel percorso di candidatura e successiva elezione.

Sono stati individuati una serie di fattori che contribuiscono alla sottorappresentazione femminile. Tra questi si riscontrano l’assenza di modelli femminili, gli stereotipi di genere e la violenza nei confronti delle donne nella vita politica.


Alcuni studi, inoltre, hanno confermato che le donne in politica e nelle istituzioni sono maggiormente collaborative e diplomatiche degli uomini. Un dato purtroppo ignorato da molti elettori, così come il fatto che le donne tendono a destinare molti soldi alle famiglie, alla salute e all'ambito sociale.


Osservando i partiti invece possiamo notare delle differenze di pensiero riguardo a questo argomento. Nella sinistra, Alleanza Verdi e Sinistra citano la necessità di incrementare la presenza femminile nei ruoli dirigenziali e di governo, mentre solo il Partito Democratico affronta il problema dell’istruzione.


Tra i partiti di destra, non solo l’interesse si concentra unicamente sulla condizione lavorativa e salariale della donna, ma viene meno anche un discorso più articolato su come eliminare le disparità. I partiti di centro, invece, seppur anche loro siano maggiormente focalizzati sulle questioni legate al mercato del lavoro e alle violenze di genere, presentano iniziative più concrete.

Il tema della disuguaglianza di genere in politica non è solo questione di numeri, ma di ruoli. Aumentando la rappresentanza femminile negli organi istituzionali, nei governi e nella politica locale si effettua solo un primo passo per la parità. La loro presenza c’è, ma siamo ancora troppo lontani per risolvere la questione.


C. Zanini

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