Elsa Schiaparelli: “l’artista che faceva i vestiti”
Con la sua immaginazione creativa e la sua visione rivoluzionaria di abbigliamento sportivo, haute couture, arte, profumi ed elementi ordinari, Elsa Schiaparelli ha instillato uno spirito di innovazione nella moda del Novecento e l'ha trasformata in creazioni accuratamente realizzate. Le sue iconiche collaborazioni con artisti come Salvador Dalí, Cocteau, Man Ray, Alberto Giacometti e Marcel Vitesse sono diventate leggendarie.
La storia della stilista
Schiaparelli nasce alla fine dell’Ottocento in una famiglia illustre: sua madre era una nobile napoletana e suo padre un professore universitario. Studia filosofia e letteratura, ma sogna di diventare attrice. Nel 1911 pubblica una raccolta di poesie sensuali e i suoi genitori la mandano in un monastero in Svizzera per sedare il suo spirito ribelle. A Londra nel 1914 incontra il conte William de Wendt de Kerlor, un esperto in teosofia con il quale si sposa e si trasferisce a New York, effettuando diversi soggiorni anche a Nizza, dove conosce la moglie del pittore Francis Picabia, dalla quale è introdotta negli ambienti dell’Avanguardia. Il matrimonio non dura a lungo, Elsa divorzia dal marito e si trasferisce a Parigi con sua figlia.
In seguito, fa ingresso nell’atelier dello stilista Paul Poiret, indirizzata da una sua cara amica. Diventa allieva dello stilista, rimasto ammaliato dal suo lungo e intenso viso e dal corpo androgino.
Tra i lavori che hanno consentito a Schiaparelli di farsi conoscere, ricordiamo il famoso maglione creato nel 1927: nel suo appartamento parigino ha realizzato dei pullover neri con motivi trompe l'oeil a contrasto, che sono stati acquistati dal negozio Strauss negli Stati Uniti.
L'artista ha avuto l'idea osservando un maglione da una donna realizzato con fili di due colori, inventando la lavorazione a doppio nodo o bowknot. Dunque, in quel periodo, solo Coco Chanel ed Elsa Schiaparelli producevano capi di maglieria non avvicinabili a indumenti da lavoro.
La richiesta di maglioni di Elsa Schiaparelli inizia a crescere: Schiaparelli apre l’atelier Pour le Sport, in cui produce abbigliamento sportivo e costumi da bagno di haute couture.
Il rapporto con Dalí
La sua visione della moda è ispirata dal Cubismo, dal Dadaismo e dal Surrealismo, avviando collaborazioni con i più grandi artisti dell’epoca. Tra questi è notevole l’incontro nei primi anni trenta con Salvador Dalì, che condivideva la stessa necessità della stilista di mutare le convenzioni del passato.
Quando si incontrano sono entrambi nel pieno della loro carriera, con una gran voglia di far parlare di sé, quindi uniscono la loro sconfinata immaginazione. Da questa collaborazione nascono dei lavori incredibili, come l’abito con l’aragosta, realizzato nel 1937. Il disegno è realizzato sul tessuto bianco di un lungo abito da sera. Questa scelta non è casuale, in quanto il crostaceo rappresenta il riferimento dell'artista all’erotismo. Come un'audace pennellata su una tela bianca, le aragoste di Dalí danno nuova vita a un abito bianco che tradizionalmente si associa al concetto di pudore. Lo stile Schiaparelli diventa sempre più stravagante e rivoluzionario, ma mantiene un’eleganza che si può definire impeccabile.
Il rosa Schiaparelli
Forse non tutti sanno che Elsa Schiaparelli ha inventato, oltre alle aragoste sugli abiti da sera, un nuovo colore che dà al rosa la forza del rosso. È una colorazione per molto ricercata, che esordisce con l’uscita del suo profumo del 1937, Shocking de Schiaparelli. Il colore è «luminoso, impossibile, sfacciato, inappropriato, vivificante, come tutta la luce e gli uccelli e i pesci del mondo messi insieme, un colore della Cina e del Perù ma non dell’Occidente», dalle parole della rivista online Harper’s Bazaar.
Shocking de Schiaparelli è per chi sogna il fascino e il mistero di luoghi lontani e inaccessibili, colmi di piaceri mondani. La sua influenza non è mai stata dimenticata. Da quel momento in poi, il rosa che ha sconvolto il mondo è diventato la sua firma.
Curiosità
Lo zio Giovanni, noto astronomo italiano, riconosce sin da subito le immense abilità e potenzialità della nipote. Un giorno, per gioco, unisce con una matita i nei presenti sul volto della bambina e le dice che quella è l’Orsa maggiore. Anni dopo Elsa ne creerà una spilla.
Oggi la Maison Schiaparelli continua questa incredibile tradizione, offrendo alle donne del XXI secolo l'essenza di uno stile audace e di un glamour senza tempo.
B. Sberna, G. Marcolin, I. Tanzini, I. Trivella
Bibliografia
Comments