Filippo Venezia: il mestiere di catturare emozioni
Filippo Venezia è un fotoreporter di Brescia, cittadino fedele e instancabile che ha fatto della fotografia un modo per aiutare gli altri e per informare chi lo circonda. Lunedì 15 giugno 2020 abbiamo avuto modo, noi studenti delle classi terze del Liceo Guido Carli, di incontrarlo in videoconferenza e parlare del suo breve ultimo documentario riguardante l’emergenza del Coronavirus a Brescia, tra le terapie intensive e le strade deserte.
Ma chi è in tutto ciò Filippo Venezia? Un fotografo bresciano che ci ha fatto emozionare. Questa frase dice tanto di lui poiché ciò che serve per conoscere la sua figura sta nella fotografia, nelle emozioni e nella sua città. La fotografia è lo strumento chiave per mostrare ciò che succede e, dunque, per il lavoro di fotoreporter. Venezia lavora per il bisogno di mostrare determinate situazioni e per informare le persone. Attraverso fotografie e video si è sentito in dovere di mostrare i malati, le terapie intensive e la grande emergenza che ha sconvolto i nostri piani e le nostre relazioni sociali in tutti i sensi. Alla base c’è dunque una necessità morale che viene prima della necessità di lucro e di guadagno, prendendo le emozioni e trasformandole in qualcosa di concreto.
Una volta che abbiamo capito il valore della fotografia e del suo lavoro, possiamo descrivere la sua figura attraverso la sua città. Brescia è un insieme di molti aspetti, tra cui rientrano le persone in primo piano. Abbiamo potuto ascoltare le parole di Filippo Venezia quando ci ha raccontato le strade deserte della nostra città e dei silenzi tombali che cullavano le piazze e i palazzi d’uffici. Se quindi si è sentito in dovere di essere la prima voce narrante di questa emergenza per Brescia, significa che ha un rapporto di fedeltà verso chi l’ha cresciuto e chi lo ha sostenuto, verso chi ha perso e verso chi ha aiutato. Brescia è tante cose, ma la più importante credo sia il senso di appartenenza che ci dona e Venezia lo ha dimostrato attraverso i suoi reportage.
Tuttavia Venezia presenta una peculiarità che lo caratterizza: come infatti lui stesso dice: “il segreto di un fotografo è quello di non emozionarsi mentre si fotografa una determinata situazione”. Per quanto tale situazione possa essere triste e tragica, il fotografo, affinché lo scatto venga perfetto, chiaro e d’impatto, non deve manifestare emozioni. Filippo Venezia ha raccontato di come le fotografie che riguarda in fase di stampa, a casa, suscitino innumerevoli emozioni e, ribadisce, come le emozioni che si provano guardando una foto siano pressoché le medesime che si provano trovandosi davanti e guardando con i propri occhi una determinata situazione. Abbiamo davanti, dunque, un fotografo che non si definisce artista, tuttavia ritiene che la fotografia sia un’arte e che dopo di essa venga la tecnica.
Possiamo dunque ribadire che Filippo Venezia ci ha fatto commuovere non solo come fotoreporter, ma anche come persona. Attraverso i suoi scatti si possono percepire tutte le emozioni che provano i soggetti ripresi, le angosce, le paure e le insicurezze. Inoltre le sue immagini, oltre a trasmettere un messaggio, ci catapultano direttamente sulla scena da scattare, facendoci riflettere su ciò che accade intorno a noi. L’arte di immortalare la realtà non è da tutti: Filippo Venezia con le sue fotografie porta avanti le tradizioni e rappresenta una realtà, la nostra.
P. Levrangi - A. Zulli
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