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Writer's pictureGiulia Poli

Formula Uno: gli errori della FIA

Come molti sapranno, il pilota olandese Max Verstappen lo scorso 9 ottobre ha ottenuto il suo secondo titolo mondiale in Formula Uno, con quattro gare di anticipo. Verstappen è stato incoronato campione al termine del gran premio di Suzuka, in Giappone, in seguito all’assegnazione al suo diretto avversario Charles Leclerc, di una penalità di cinque secondi. Il risultato di questo mondiale ha fatto parecchio discutere, soprattutto per le decisioni prese dalla Federazione Internazionale dell’Automobile (FIA), ente che ha la funzione di controllare e punire eventuali infrazioni al regolamento della Formula Uno. Durante questa stagione la FIA ha preso decisioni alquanto discutibili che sono state decisive per l’esito del campionato. Cerchiamo di analizzare quelle prese più recentemente e che riguardano il campionato mondiale del 2022.

Alla fine dello scorso Settembre la FIA ha annunciato l’inizio delle investigazioni sul team di Max Verstappen, la Red Bull, per l’infrazione del budget cap, un limite delle spese per lo sviluppo delle vetture imposto a tutti i team. Secondo il regolamento, in seguito all’infrazione di questo limite devono essere applicate delle penalizzazioni, che dipendono dalla tipologia e dalla gravità della violazione. Se il denaro speso supera il budget di meno del 5% le sanzioni applicate sono minori e meno significative, mentre se questo supera il 5% le penali sono di gran lunga più pesanti.

Inizialmente la Red Bull è stata accusata di aver sforato il budget di più del 5%, ma dopo più approfondite analisi è stato constatato che la cifra spesa fosse apparentemente minore. In ogni caso, una delle penali previste è quella della detrazione di punti dal campionato piloti e costruttori, che nel caso della Red Bull sarebbe andata a inficiare i risultati di ben due campionati mondiali.

La FIA, dopo aver effettuato le dovute indagini, attraverso un comunicato, ha dichiarato che la decisione sulla penalità da attribuire alla Red Bull sarebbe stata presa il 5 ottobre. Tuttavia, la decisione, che avrebbe potuto avere un impatto sulla stagione corrente, è stata rimandata al 10 ottobre, data in cui Verstappen aveva già ottenuto il titolo mondiale 2022. La penalità imputata alla Red Bull, che è stata resa nota negli ultimi giorni, riguarda solamente leggere diminuzioni del budget per il campionato del 2023 e delle ore a disposizione per le prove al simulatore.

Tuttavia, le decisioni prese dai commissari della FIA, riguardo al budget cap non sono nulla in confronto a quelle avvenute durante lo svolgimento di diversi gran premi.

La prima decisione opinabile è stata eseguita nel corso del gran premio d’Imola. La gara ha avuto inizio in condizioni di pioggia, per questo motivo l’utilizzo del DRS, l’ala mobile la cui apertura è consentita solo quando un pilota si trova a meno di un secondo di distacco dall’altro, era vietato.

Nelle prime fasi della gara, dopo essere passati alle gomme da asciutto, il secondo pilota della Red Bull, Sergio Perez, guidava la gara, seguito a distanza ravvicinata da Charles Leclerc che non riusciva a concludere il sorpasso a causa del mancato consenso all’attivazione del DRS. Quando, dopo aver consumato completamente le gomme, Leclerc ha iniziato a perdere terreno, la direzione gara ha ritenuto opportuno consentire l’attivazione del DRS, nonostante potesse essere concessa già diversi giri prima.

Altro fatto che richiede una discussione è quello della gestione del Gran premio di Monza, svoltosi l’11 settembre, il cui il risultato è stato inequivocabilmente favorevole al due volte campione del mondo Max Verstappen. A cinque giri dalla conclusione della gara un errore del pilota australiano Daniel Ricciardo ha causato la necessità dell’inserimento della safety car che è rimasta davanti alla coppia di testa, composta da Verstappen e Leclerc, sino al termine della gara. Nonostante non si corresse alcun pericolo, la direzione ha deciso di non riavviare la competizione assicurando la vittoria al pilota della Red Bull. Anche se questa decisione potrebbe sembrare ragionevole risulta assolutamente contraddittoria, in quanto, durante il gran premio di Abu Dhabi del 2021, una situazione analoga era stata gestita in maniera opposta. In seguito a un incidente di gara è stato necessario far entrare in pista la safety car che ha dato la possibilità a Max Verstappen, in seconda posizione, di riuscire a ottenere la vittoria e il titolo mondiale. Nonostante il pericolo non si fosse estinto del tutto la Federazione prese la decisione di fare riprendere la gara per un singolo giro nel quale Verstappen, rientrato precedentemente ai box per cambiare le gomme, non ebbe alcuna difficoltà a superare Lewis Hamilton che vincendo avrebbe ottenuto il suo ottavo mondiale. Inutile dire che la squadra di Lewis Hamilton, la Mercedes, ha effettuato numerosi ricorsi che sono serviti solamente a rimediare le dimissioni del direttore della FIA, Michael Masi.

Altre situazioni contraddittorie sono avvenute nel corso dei Gran premi di Singapore e di Suzuka, disputati nello scorso ottobre. In entrambe queste gare sono state assegnate delle penalità per i comportamenti scorretti dimostrati da alcuni piloti. Nessuno ha messo in dubbio la correttezza di queste penalità, tuttavia, la modalità di assegnazione è contestabile. Nel primo caso una penalità di cinque secondi è stata inflitta a Sergio Perez a seguito di un’indagine conclusasi inspiegabilmente a fine gara, dopo essersi assicurati che Charles Leclerc fosse uscito dal margine di cinque secondi che gli avrebbe garantito la vittoria. A Singapore invece la penalità è stata assegnata a Charles Leclerc pochi minuti dopo l’avvenuta infrazione, garantendo così a Perez la seconda posizione.

Altro episodio da segnalare è la gestione della sicurezza nel corso della gara disputata in Giappone, nella quale tutti i piloti hanno rischiato la vita. Il giorno della gara le condizioni meteorologiche erano pessime e in continuo peggioramento, per questo motivo ci si aspettava l’annullamento che però non è avvenuto. La gara è iniziata regolarmente e alla prima curva il pilota della Ferrari Carlos Sainz è stato vittima di un brutto incidente avvenuto a causa della scivolosità della pista.

Dopo aver fatto entrare la safety car la monoposto di Sainz è stata rimossa, tuttavia il trattore che ha contribuito a realizzare questa procedura è rimasto in pista, causando un potenziale gravissimo pericolo. Molti piloti si sono lamentati della situazione, soprattutto Pierre Gasly, memore della morte del suo connazionale Jules Bianchi avvenuta il 17 luglio 2015, causata da un incidente simile, avvenuto proprio nel gran premio del Giappone nel 2014.

Questi sono alcuni degli errori più eclatanti commessi dalla FIA, che avrà sicuramente molto da migliorare per arrivare a dimostrare di essere all’altezza del ruolo super partes che dovrebbe garantire.


Impressionante immagine ripresa dalla vettura di Pierre Gasly a Suzuka.




Immagine di un trattore che rimuove la vettura di Sainz mentre gli altri piloti sono ancora in pista.

G. Poli


Bibliografia

G. Messi, F1, tutti gli errori della FIA in questo 2022, su Tuttomotoriweb, 14 ottobre 2022,

Perez, ufficiale: la decisione sulla penalità che la Ferrari aspettava, su Tuttosport, 2 ottobre 2022, www.tuttosport.com/news/formula-1/ferrari/2022/10/02-97899372/perez_ufficiale_la_decisione_sulla_penalita_che_la_ferrari_aspettava.

L. Manacorda, GP Giappone, la FIA ha riscontrato “problemi procedurali”, su Motorbox, 20 ottobre 2022, /www.motorbox.com/auto/sport/f1/news/gp-giappone-ammissione-della-fia-sugli-errori-di-suzuka.

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