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Writer's pictureRedazione di Carliweek

Intervista a Elisa Guffanti

La redazione di Carliweek ha incontrato Elisa Guffanti, insegnante di Hatha Yoga Anusara® Inspired, di Restorative yoga, specializzata anche per l'età evolutiva. Insieme a lei, ci siamo messi alla prova per comprendere meglio cosa sia lo yoga.


D: Cos'è lo yoga? Si tratta di uno sport?

R: Lo yoga è un cammino di autorealizzazione. Si potrebbe anche definire come una tecnologia: oggi siamo abituati a tecnologie di tipo diverso, ma circa quattromila anni fa - quando i primi yogi (maestri di yoga, ndr) hanno iniziato a mettere a punto questa disciplina - essi hanno usato ciò che avevano a loro disposizione (il loro corpo ed il loro respiro) per stare meglio. Quindi lo yoga si può definire come una tecnologia che ci aiuta a trovare il benessere tramite un insieme di pratiche che coinvolge tante sfere del nostro io. Certo, si può intendere lo yoga anche come sport, se non si considera in un’ottica competitiva questa parola. Inoltre lo yoga è anche una filosofia, perché si basa sulla filosofia e su di esso molti testi sono stati scritti per fornire all’uomo delle risposte alle domande esistenziali che da sempre l’umanità si pone. Si tratta anche di una scienza, perché si attiene allo studio dell’anatomia e dell’essere umano. Lo yoga è anche un’arte, perché - praticando yoga - si fanno con il corpo delle forme, delle posture e quindi si crea qualcosa (somiglia, forse, in questo alla danza).

Lo yoga è anche una disciplina. Questa parola non mi è mai piaciuta finchè non l’ho compresa appieno. Disciplina indica ordine, organizzazione ma, nella sua origine etimologica, c’è l’idea di imparare (dal latino discere): essere discepolo vuol dire avere sempre voglia di imparare. In questo senso, lo yoga è sicuramente una disciplina, perché è adatta a tutti, a tutte le fasi della vita ed aiuta a fare una continua trasformazione dentro di sé, imparando cose nuove. Ogni volta che impariamo cose nuove diventiamo anche qualcosa di nuovo.

La parola yoga deriva dal termine sanscrito yuj che vuol dire “aggiogare, unire”: lo yoga quindi è un'unione, un equilibro tra gli opposti. Vuol dire, ad esempio, unire ciò che è materiale a ciò che è spirituale. Significa anche unire i diversi livelli del nostro essere (corpo, mente e respiro).

D: Com'è cambiato il modo di praticare dopo la pandemia?

R: Quando abbiamo iniziato a Marzo a rispettare il confinamento, ho avuto bisogno di tempo prima di decidere di tenere delle lezioni online e non sono partita con molto entusiasmo. Parte del piacere della pratica deriva anche dall’incontro, dallo scambio prima e dopo la lezione. Cominciando con questa esperienza, sono stata invece piacevolmente sorpresa. E’ importante avere appuntamento per la lezione, è bello per me entrare - anche se virtualmente - nella casa dei miei alunni che aprono al nostro tempo insieme uno spazio privato. Lo yoga inoltre è una pratica che si presta ad essere svolta online, poiché è sufficiente lo spazio di un tappetino, non servono scarpe o materiale particolare e non si fa neppure rumore. Da insegnante, non è così facile supportare nella pratica perché non sempre l’angolatura della videocamera è ottimale o la connessione è stabile (credo che con la DaD conosciate il problema!). Ma sento che “arrivo”, anche se tramite la rete e i miei studenti me lo confermano

Ho scelto di procedere in questo modo, preferendolo alla registrazione di video preconfezionati, perché essere in presenza, anche se a distanza e tramite uno schermo, permette a me ed ai miei studenti di avere un appuntamento e di essere insieme, continuando a condividere il piacere della pratica dello yoga.

D: Ritieni che i provvedimenti presi dal Governo in questo periodo di crisi abbiano impedito lo svolgimento della sua attività in modo non necessario?

R: Lo yoga insegna il rispetto per se stessi e gli altri ed invita a coltivare l’igiene del corpo, pertanto rispettare i provvedimenti proposti per arginare la pandemia da COVID-19 è giusto, senza esitazione. Benché la pratica dello yoga sia adattissima per aiutare le persone a stare meglio nel corpo e nella mente in questo periodo cupo e carico di ansie, ritengo si possa e si debba portare avanti con modalità alternative.

D: Non sono molto “elastico”, lo yoga non è adatto a me?

R: Sicuramente lo yoga aiuta ad acquisire elasticità e flessibilità, muovendosi secondo certi principi che vengono insegnati dall’insegnante. Quindi è sicuramente adatto anche per chi non è molto elastico. Secondo me c’è un’idea che porta ad una visione errata dello yoga: oggi si vedono spesso foto di persone, yoga influencer, che praticano posizioni che ci sembrano impossibili (spesso le fotografie sono manipolate). Questo passa l’idea fuorviante che la forma che si pratica con il corpo debba essere imposta a ciascun corpo, mentre la posizione non deve essere una gabbia in cui dobbiamo rinchiudere il nostro corpo: le posizioni devono nascere dall’ascolto e dal rispetto dei limiti del corpo. Lo yoga inoltre propone l’appagamento, cioè l’essere soddisfatto di quanto si è riusciti a mettere in pratica. Non per forza dobbiamo fare tutti la spaccata! Questo appartiene ad un’idea di performance che non riguarda assolutamente lo yoga: se non riesco a fare una spaccata, mi metterò alla prova con me stessa, di volta in volta, senza ansie o paure.

Lo yoga può essere praticato da tutti: dagli anziani ai bambini; è adatto anche a persone con mobilità ridotta, proprio per la sua possibilità di adattarsi.

D: Quale ritieni che sia l’aspetto più interessante per te della filosofia yoga?

R: All’inizio, quando lo yoga è nato, esso era inteso come una pratica prettamente filosofica, mentale, che non prevedeva l’uso del corpo. Dal IV secolo d.C. in India è nata la filosofia tantrica che, diversamente da quanto succedeva prima, accetta il corpo ed i nostri sensi per poter raggiungere la conoscenza e, quindi, il benessere (nirvana nel Buddhismo, samadhi nello yoga). Anticamente quindi il contatto con l’altro veniva interpretato come una distrazione e per cui il filosofo si allontanava dal mondo. Il tantra ha accettato il corpo e, così, è nato l’hatha yoga come si pratica oggi, con le posture.

Io amo l'idea che la filosofia tantrica sostiene che “tutto è Uno”: si definisce per questo filosofia non duale. Non vi è opposizione tra corpo e spirito: tutto è uno e tutto serve per crescere e stare bene. Come metafora di questo concetto si può usare l’immagine della luce bianca che passa in un prisma e viene diffratta nei diversi colori. Secondo la filosofia tantrica la luce bianca, pura, rappresenta la luce della vita che, passando nel prisma, si differenzia nei vari colori, cioè nelle varie forme dell’esistente. Dietro questa varietà, vi è però sempre la luce bianca, che possiamo chiamare vita, o principio trascendente. Questo aspetto mi piace molto e credo sia molto importante da ricordare: riporta anche all’idea che lo yoga sia unione.

D: Ho sentito dire che alcune posizioni di yoga lavorano su specifici chakra, cosa significa?

R: I chakra nei testi dello yoga sono dei centri energetici che ognuno ha in sè. Sono 7 e sono localizzati in corrispondenza di importanti organi e ghiandole endocrine. Simbolicamente, passare dal primo al settimo chakra rappresenta un’evoluzione della nostra coscienza che possiamo raggiungere con la meditazione e la pratica dello yoga. Il chakra della radice, che si trova all’altezza del perineo, è quello più basso, legato all’uomo come animale, e, salendo verso il capo, i chakra acquisiscono altri valori, fino al settimo, quello della corona, collegato alla nostra dimensione spirituale. Ci sono dei testi che studiano come sbloccare le energie che questi centri gestiscono: una persona molto timida, semplificando, potrebbe lavorare sul chakra della gola, che è quello che pertiene alla comunicazione.

Lo yoga migliora anche lo stato di salute dei nostri organi interni, oltre ad avere importanti effetti benefici sull’apparato muscolo- scheletrico, ed esistono specifiche posizioni associate a specifici chakra, posizioni che migliorano la circolazione locale, quindi l’ossigenazione dell’organo in questione, “sbloccando” il chakra associato. Per questo lo yoga fa bene alla salute, anche del corpo.

E, non lo bisogna trascurare, lo yoga è anche divertente… provare per credere!


Non ci credete: leggete il resoconto della nostra lezione di yoga!

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