Perché passare da WhatsApp a Telegram?
Lo scorso 4 ottobre WhatsApp, la più celebre app di messaggistica istantanea, ha smesso di funzionare per diverse ore. Durante questo lungo black-out 70 milioni di utenti si sono spostati almeno provvisoriamente su Telegram, un’app concorrente. Ma si tratta di una semplice soluzione temporanea o di una valida alternativa? Per quali motivi i 2 miliardi di utenti di WhatsApp dovrebbero rivolgersi alla concorrente? Eccovi tre buone ragioni.
1 – Riservatezza dei dati
Entrambe le app utilizzano crittografia end-to-end per tutelare la privacy nello scambio di informazioni. WhatsApp dichiara di adoperare la crittografia end-to-end, ma il codice di programmazione non è distribuito pubblicamente come su Telegram. Non è quindi possibile verificare se l’app utilizzi qualche stratagemma per poter accedere a tutti i contenuti, implementando una crittografia incompleta e tenendosi un “pass-partout“ per accedere ai dati. È ormai risaputo, ad esempio, che WhatsApp, pur avendolo sempre negato, consegna le informazioni in chiaro alla polizia statunitense.
Su Telegram, invece, la sicurezza è assicurata non solo dalla crittografia, ma anche da opzioni di chat segrete che si autodistruggono. I fratelli Durov, creatori dell’applicazione, sono così sicuri della sicurezza dell’app che hanno offerto 200 000 dollari a chiunque riesca ad hackerare la loro crittografia. Dal 2013 a oggi, nessuno ci è ancora riuscito.
Dobbiamo però ricordare che entrambe le aziende sono soggette alle pressioni di governi, che possono far chiudere una chat censurandone i contenuti. Telegram stessa, ad esempio, ha cooperato con l’Europol per rimuovere oltre 200 000 account legati all’ISIS e provvede a chiudere i canali legati ad attività illecite. Stanno nascendo ora nuovi sistemi peer-to-peer, completamente a rete senza server centrali; il futuro sarà forse di strumenti su cui nessuna autorità possa effettuare censura?
2 – Gruppi e canali
Mentre su WhatsApp le chat di gruppo possono essere usate da massimo 256 persone, i gruppi su Telegram possono essere privati o pubblici e raggiungere i 200 000 membri. Telegram, inoltre, presenta dei “canali” che permettono agli amministratori di comunicare con un numero illimitato di iscritti. Nell‘app si possono trovare canali interessanti su qualsiasi tema: tecnologia, libri, cinema, business, letteratura, e altro. Un elenco di canali è disponibile qui. Aziende, professionisti e associazioni possono utilizzare questo strumento per inviare aggiornamenti e contenuti utili alla loro community.
3 – Funzionalità e altri vantaggi
Telegram offre numerose funzionalità aggiuntive rispetto a WhatsApp:
non è necessario fare alcun backup delle conversazioni;
l‘app può essere utilizzata su illimitati dispositivi contemporaneamente;
si possono inviare file con un massimo di 1,5 GB, contro i 16 MB di WhatsApp;
immagini e altri file multimediali inviati non vengono compressi, mantenendo la qualità originale;
si possono nascondere il proprio numero e i propri dati da altri utenti;
si può programmare l’invio di messaggi;
si può aprire una chat con se stessi, funzione utile per trasferire dati tra dispositivi diversi;
ci sono decine di altre funzionalità che WhatsApp non possiede, tra cui le GIF personalizzabili.
si possono addirittura creare bot a cui comandare di eseguire numerose funzionalità (alcuni permettono di gestire meglio gruppi numerosi, o inoltrare messaggi automaticamente, altri permettono di tracciare la posizione dei vostri pacchi o di avere PDF delle riviste che preferite, o addirittura di fare giochi come poker direttamente sull’app);
l’app permette infine di importare la cronologia delle chat di WhatsApp.
Insomma, le funzionalità di Telegram sono davvero numerose, e insieme alla sua elevata sicurezza lo rendono un app di messaggistica molto versatile. Ecco perché molte persone vi si stanno spostando. E voi cosa farete? Passerete anche voi a Telegram?
A. Pasini
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