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Tim Burton: regista di felice cupezza

«Per me i mostri, le creature un po' bizzarre, sono i personaggi più vicini alla realtà, e sono sempre quelli che suscitano più emozioni.»

— Tim Burton


Il 23 novembre 2022 è uscita sulle principali piattaforme di streaming Mercoledì, la serie incentrata sul personaggio dell’iconica famiglia Addams. I primi quattro episodi della serie sono stati diretti da Tim Burton, un regista, sceneggiatore, animatore e disegnatore statunitense, vincitore di numerosi premi e creatore di un vero e proprio stile, definito stile burtoniano. Oggi scopriremo insieme questo artista, per capire perché è considerato un regista tanto unico e apprezzato.


Le tematiche

La bellezza dei temi di Tim Burton è la felice malinconia che esprimono. Elementi come la solitudine, l’incomprensione o il lutto, sono tipici della vita di tutti i giorni e vanno accettati, anche perché cambiano e riguardano tutti. Uno dei soggetti principali è l’accettazione dell’altro, superando la paura della diversità. Nelle opere di Tim Burton c’è sempre un personaggio in contrasto con il suo ambiente sociale a cui sente di non appartenere, creando dinamiche estremamente affascinanti. Il talento di Burton sta nella miscela antitetica tra i temi dal colore cupo e i sentimenti romantici espressi con una sottile ironia che strappa un sorriso. A ogni spettatore è lasciata un’interpretazione diversa delle emozioni, enfatizzata da colonne sonore intense e struggenti, come quelle di Danny Elfman, storico collaboratore del regista.


La vita

Fin da giovanissimo Tim Burton sviluppa una grande passione per il disegno e per le tematiche malinconicamente gotiche che lo caratterizzano. Si laurea con successo e inizia a lavorare alla Disney, dove non si trova a suo agio con lo stile e in particolare con i temi troppo allegri della famosa casa produttrice. Pur di non perdere il talentuoso collaboratore, la Disney offre al giovane la possibilità di lavorare a due cortometraggi di sua produzione: Vincent e Frankenweenie. In particolare quest’ultimo progetto rimane centrale nella sua carriera e anche se non avrà grande successo, il regista dichiarerà di esserne molto affezionato, tanto da proporre un remake in stop motion nel 2012. Durante gli anni successivi vince un Leone d’oro alla carriera, un Golden Globe e viene candidato agli Oscar più volte. Negli ultimi anni continua con le sue opere, portando avanti collaborazioni storiche con artisti come Danny Elfman, compositore di molte delle sue pellicole e Johnny Depp, attore da lui prediletto che ha interpretato molti dei suoi personaggi. E adesso vi racconterò brevemente alcune delle sue opere che mi hanno colpito.


Frankenweenie (1984, remake nel 2012)

Victor è un ragazzo appassionato di scienza, che perde l’amato cane Sparky in un incidente, ma riesce a riportarlo in vita, provocando reazioni spaventate tra le persone che lo conoscevano in un modo diverso. Questo corto del 1984 reinterpreta i concetti proposti da Mary Shelley in Frankenstein. Temi tipici di Tim Burton come l’accettazione del diverso e un’importante riflessione sul valore della morte accompagnano questa pellicola molto cara all’autore, che esprime con una semplice e dolce drammaticità l’importanza di accettare ambivalentemente la morte e la nuova versione di Sparky da parte delle persone che lo conoscevano in modo diverso.


Nightmare Before Christmas (1993)

In un mondo in cui le feste appartengono a una foresta sacra, cosa succederebbe se Jack Skeletron, re delle zucche e simbolo di Halloween, annoiato dal proprio successo decidesse di impossessarsi del Natale? Questo film nasce da una poesia scritta da Tim Burton, dopo aver osservato un negoziante cambiare le decorazioni da quelle di Halloween a quelle di Natale. Il regista propose questa idea alla Disney, che inizialmente la rifiutò per i suoi temi troppo cupi, ma poi la affidò a un reparto esterno, per “dissociarsi” da uno stile non adatto a un pubblico troppo giovane.

Tim Burton, impegnato con Batman - Il ritorno, seguì il progetto solo come produttore, affidando la regia a Henry Selick, suo grande amico. La genialità di questo film risiede nell’idea originale, nella straordinaria colonna sonora, doppiata egregiamente anche in Italiano, nella qualità impeccabile della tecnica d’animazione in stop motion. Ma ciò che resta più d’impatto sono i personaggi, memorabili e caratteristici co-protagonisti con l’indimenticabile protagonista Jack, in crisi di identità, in bilico tra il mondo cupo di Halloween e quello stucchevolmente zuccheroso del Natale.

Nightmare Before Christmas è un’eccezionale storia di crescita e realizzazione di se stessi e degli altri, che riesce a commuovere facendoci immedesimare in personaggi come Sally e Jack, offre stupore e riflessione sia per i bambini sia per gli adulti.


Mercoledì (2022)

Benché la nuova serie Mercoledì abbia riscosso un grande successo mediatico, personalmente non la trovo al livello delle altre opere di Tim Burton. Un’ottima colonna sonora, una buona interpretazione e a un’impeccabile regia non compensano, a mio avviso, altri fattori poco convincenti. La protagonista Mercoledì è stata inserita in un contesto scolastico cupo che ricorda quello di Harry Potter, ma che non convince appieno, focalizzandosi poco sui personaggi “soprannaturali” e fin troppo su una protagonista alla quale è stato nuovamente cambiato il carattere in modo radicale, risultando quindi incoerente. Per esempio, se inizialmente Mercoledì si professa affascinata dall’omicidio e dotata di umorismo macabro, poi si rivela disgustata da un assassinio.

La serie non è incentrata sulla famiglia Addams, che compare solo in poche scene marginali, e emerge molto meno la contrapposizione tra la loro eccentricità e la “normalità” delle persone che li circondano, vendendo meno il messaggio educativo sull’accettazione del diverso. Collocando una Mercoledì incoerente in un contesto accademico cupo, si lascia allo spettatore una sensazione di già visto. E tu, hai visto la nuova serie? Ti è piaciuta? E soprattutto hai legato dei ricordi a una delle pellicole di questo straordinario regista?


A. Pasini

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