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Giulia Castelvedere

Una caccia al tesoro verso il proprio cuore

«E a questi marmi venne spesso Vittorio ad ispirarsi. Irato a’ patrii Numi, errava muto ove Arno è più deserto, i campi e il cielo desioso mirando; e poi che nullo vivente aspetto gli molcea la cura, qui posava l’austero; e avea sul volto il pallor della morte e la speranza. Con questi grandi abita eterno: e l’ossa fremono amor di patria.»

Vittorio Alfieri, un uomo nato in un’epoca sbagliata, che l’ha portato ad allontanarsi dalla brutale città, ma nonostante ciò vi era un luogo che apprezzava in assoluto, e che di tanto in tanto lo riportava a Firenze: Santa Croce. Camminando per le sue navate riusciva sempre a trovare un sollievo dai suoi affanni e sedendo sui monumenti in ricordo dei grandi della storia ritrovava se stesso e la forza per continuare in pace la sua vita. Oggi anche le sue spoglie si trovano a Santa Croce nascosta nella affascinante Firenze.


La lettura dei Sepolcri mi ha portato la curiosità di sentirmi come Vittorio Alfieri, di visitare quel luogo che tanto mi è risultato caro nella lettura del carme, perciò questa estate mi sono recata alla suggestiva basilica. Santa Croce non contiene solo monumenti in memoria di coloro che hanno cambiato il corso della cultura italiana,come le tombe di Galileo Galilei, di Machiavelli, di Michelangelo, di Foscolo, ma possiede anche notevoli opere d’arte. Per esempio si può ammirare il crocifisso di Cimabue, oppure le storie di San Francesco di Giotto, vi sono anche diverse opere di Donatello e Giorgio Vasari. Per non parlare del fatto che metà dei monumenti commemorativi sono stati progettati da Canova. Andare a Santa Croce è come una caccia al tesoro emotiva, una caccia nella quale dopo essere riusciti a trovare il proprio autore si provano grandi emozioni, perché la letteratura non è solamente un insieme di versi, ma ogni singola parola in quelle innumerevoli righe cambia la nostra concezione di vita. Ci rende degli uomini e donne più maturi e consapevoli della centralità delle emozioni.


La poetica di Foscolo ha segnato profondamente il mio modo di essere, ho capito che per quanto alcune volte ci si possa imbattere nella disperazione, basta recarsi sull’urna di un grande, non solo di coloro che hanno cambiato la storia italiana, ma di qualcuno che assumeva tale figura nella nostra vita. Immediata le vostre idee vi risulteranno più chiare e avrete trovato tutte le risposte che stavate cercando.


G. Castelvedere

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