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È dentro di noi un fanciullino

Quante volte ci è stato detto di non comportarci da bambini e di essere adulti? E quante volte il nostro essere è stato messo in secondo piano per non risultare inferiori? Innumerevoli. Oramai viviamo in una società dove a ognuno di noi viene insegnato di comportarsi in un certo modo, di seguire certe regole per poi diventare il modello perfetto di uomo. Ma veramente la felicità si raggiunge diventando tale modello?


Alcune volte serve ricordare che dentro di noi vive un piccolo e vivace fanciullino: «Egli è quello, dunque, che ha paura al buio, perché al buio vede o crede di vedere; quello che alla luce sogna o sembra sognare, ricordando cose non vedute mai; quello che parla alle bestie, agli alberi, ai sassi, alle nuvole, alle stelle: che popola l'ombra di fantasmi e il cielo di dei. Egli è quello che piange e ride senza perché, di cose che sfuggono ai nostri sensi e alla nostra ragione».


Crescendo il nostro fanciullino viene sommerso dalla freneticità della vita e dalle responsabilità che diventano massi sulla schiena di ognuno di noi; ed è nei momenti di sconforto che veniamo sempre consolati da quel piccolo bambino dentro di noi. Alcune volte allora dovremmo dar maggior spazio al nostro fanciullino pieno d’amore e mettere da parte la nostra razionalità che ci viene insegnata sin dall’infanzia.


Imparare a vivere l’esistenza con maggior leggerezza e fantasia, amare come il piccolo principe ama la sua rosa, non perdendo nessun momento cercando di rincorrere una perfezione che non esiste.


G. Castelvedere


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